Collage post-atomico di un paesaggio possibile.
Paesaggio fatto di mostri, trapianti, suture e cicatrici. Verso una nuova estetica.
Architettura Immaginata
 |
| Necessità futura dell'abitare contemporaneo - LE |
Necessità futura dell'abitare contemporaneo.
La stazione alta velocità di Afragola e il suo paesaggio.
LA TEORIA DELLA COALESCENZA
dal dizionario enc
iclopedico Treccani:
coalescenza; In fisica, il fenomeno per cui le goccioline più piccole di un liquido disperse in un altro liquido non miscibile (per es. goccioline di olio in acqua) tendono a unirsi alle più grandi, fornendo quindi aggregati di maggiori dimensioni. La c. si spiega in base al fatto che un sistema disperso tende ad assumere la configurazione cui compete la minima energia superficiale.
CONCEPT
mostri, suture e cicatrici
Le analisi dei materiali che compongono la città portano a riconoscere l’unicità di ogni situazione urbana contingente e la specificità di ogni territorio.
Da questo la necessità di progettare site-specific.
Lo spazio della città, dunque, è da considerarsi come un vero e proprio ecosistema, composto da tutti gli elementi naturali ed artificiali, che tra loro tessono una molteplicità di scambi e mutue relazioni.
La città è così letta attraverso la lente del paesaggio, la nuova e ampia dimensione della città.
Il paesaggio eredito, usurato dalla fase espansiva delle città, ha bisogno, per essere letto, di uno sguardo “altro”, che consenta di vedere le potenzialità latenti di “quell'arcipelago di spazi aperti contaminati dalle scorie del metabolismo urbano e industriale” (Gasparrini).
L’area che si estende intorno alla stazione Alta Velocità di Afragola è caratterizzato dalla presenza di un territorio popolato da mostri.
I mostri sono elementi sovradimensionati che hanno una propria vita, indipendente dall'uomo e sono inseriti nel paesaggio. La geografia dei mostri disegna la nuova percezione della città, una città cavata, svuotata di senso, lacerata e usurata dall'uomo e dal tempo.
Suturare è l’azione principale.
Suturare il paesaggio dove è bucato e strappato, riunire lembi di territorio che sono stati disgiunti, ricomporre la città partendo dagli elementi puntiformi dei drosscape e disegnando un progetto dotato di senso e di efficacia. Le suture collegano membra del paesaggio.
Le cicatrici sono la testimonianza dell’ azione dell’uomo nel paesaggio; sono frammenti della memoria che non si cancellano, ma restano lì, immobili, a testimoniare l’azione dell’uomo nel paesaggio. Le cicatrici raccontano un evento traumatico passato, ma dietro un evento traumatico vi è la possibilità di trasformazione: una prospettiva di trapianto.
STRATEGIA GENERALE
misurare e conquistare lo spazio della città attraverso la creazione di un bosco
meta-bosco
Il meta-bosco si sviluppa lungo le infrastrutture, insediandosi negli spazi interstiziali delle strade e super strade, nella aree di pertinenza delle ferrovie, nei suoli abbandonati, quelli inquinati, abusivi, lungo i corsi d’acqua, in prossimità delle strade di campagna, all'interno di edifici dismessi, intorno alle grandi fabbriche.
Il meta-bosco unisce frammenti di città e paesaggio, un terzo elemento per la definizione di un terzo paesaggio.
Qui è l’elemento vivo della natura che permette di connettere lembi lacerati del territorio.
Filtro mutevole e cangiante del paesaggio.
Visto da lontano un bosco è simile ad un altro, visto da lontano un bosco è una massa omogenea di alberi che in modo compatto occupano un’area.
Il meta-bosco è così un elemento naturale che si sviluppa in modo epidemico, contagiando ogni cosa.
CONCEPT DI PROGETTO
TRAPIANTO
teoria del (meta) bosco
Il trapianto è l’inizio di una nuova vita. L’azione passa da un evento traumatico per diventare una nuova prospettiva di trasformazione.
Ed è di trasformazione che il paesaggio oggi ha bisogno.
La dimensione inversa
I drosscape si configurano come vere strutture urbane.
Non sono solo vuoti delle dismissioni o luoghi di scarto ma vere macchine urbane funzionali.
(da RE-CYCLE, edito da Letteraventidue)
La dimensione di macchina urbana viene espulsa dalla stessa città che la nega al suo interno. Il rifiuto all'accettazione porta la macchina urbana necessaria alla vita stessa della città a diventare un luogo dell’abbandono. L’emergenza ambientale che emerge mostra una crescente consapevolezza del tema della scarsità di risorse e della riproducibilità. Anche la necessità di non consumare ulteriore suolo richiede qualche nota aggiuntiva sul tema dell’edilizia informale e la qualità architettonica.
Il progetto del meta-bosco
La strategia locale è orientata verso due direzioni principali che connettono i centri urbani prossimi al grande vuoto della campagna, intorno alla stazione dell’alta velocità.
Tre nuclei principali sono stati individuati, che ridisegnano le centralità della campagna: la stazione, l’ex discarica e l’area prossima al centro commerciale.
Il paesaggio sarà vissuto attraverso un sistema di mobilità lenta; percorsi ciclabili e pedonali inter-poderali che uniscono la stazione con i centri di Afragola e di Acerra attraversando i campi bonificati e coltivati. I margini delle infrastrutture saranno lo spazio di un bosco lineare che parte dalla stazione di Afragola per contaminare ogni altro luogo analogo. Il bosco diventa un tema di progetto coniugato in diversi modi in base alle diverse qualità dei suoli. Per la strategia generale, il meta-bosco è uno scenario futuro che raggiunge i siti abbandonati o quelli prossimi al tracollo; un’azione per l’ambiente e per offrire una seconda possibilità ai luoghi segnati dall'espansione urbana incontrollata e sovradimensionata.
 |
| La Geografia dei mostri - LE |
 |
| La campagna - LE |
 |
| La stazione - LE |
 |
| La collina delle Ceneri - LE |
 |
| Il parco - LE |
 |
| Il fiume - LE |
 |
| Il paesaggio - LE |
 |
| Dal treno - LE |
 |
| La chiesa - LE |